Domu è solo mio, ho lottato duramente per averlo.

Quando ho conosciuto mio marito Tommaso, avevo oltre i trenta. Ho avuto relazioni con vari uomini, ma nessuna ha portato a qualcosa di concreto. Tra i 26 e i 30 anni, ho deciso di prendermi una pausa e come donna single, ho lavorato incessantemente. Ho faticato come una matta per guadagnare abbastanza soldi, risparmiando per la casa che finalmente sono riuscita a comprare. Ero molto orgogliosa di me stessa; per tutta la vita, ho potuto contare solo su di me. Due anni dopo, ho conosciuto mio marito.

Se potessimo dire che ci univa un amore travolgente, beh, non proprio. Si può parlare di vero romanticismo dopo i trenta? È difficile dirlo. Desideravo soltanto vivere serenamente, comodamente, e meglio con un uomo che non creasse ulteriori problemi. In poche parole, Tommaso mi sembrava proprio così: tranquillo, equilibrato e allegro, lo accolsi in casa e lui non si oppose affatto.

Inoltre, non tutti gli uomini hanno la fortuna di incontrare una donna che ha già una casa. Sono riuscita a comprare il mio posto da sogno senza dover accendere un mutuo e pagare rate mensili.

Così abbiamo vissuto per sette anni, senza figli; ero molto impegnata col lavoro, proprio come mio marito. Alla fine di una lunga giornata, tornavamo a casa stanchi e ci addormentavamo. Non nego di aver pensato più di una volta a un bambino, ma continuavo a dirmi che forse sarebbe stato più opportuno più tardi, soprattutto visto che oggigiorno, le donne partoriscono anche a 45 anni.

Una settimana fa, seduti a tavola durante la colazione, mio marito mi ha chiesto direttamente quando avrei finalmente fatto il suo trasferimento di residenza. Tommaso voleva registrarsi fuori dalla casa di sua madre per risparmiare sulle utenze. Questa proposta mi ha lasciato perplessa; non volevo registrare nessuno sotto il mio indirizzo e glielo dissi chiaramente. Avrebbe potuto risparmiare e comprare un proprio appartamento dove poter registrare la residenza, ma molti, vivendo con la madre, non ci pensano affatto. Condividevamo equamente le spese comuni, e il resto dei nostri stipendi lo usavamo come preferivamo.

Comunque, dopo quella conversazione, è uscito per andare al lavoro, e quella sera non è tornato a casa. La mattina successiva mi ha inviato un messaggio dicendo che aveva avviato la procedura per il divorzio. Non riesco ancora a credere che mio marito possa aver fatto una cosa simile. Non volevo registrarlo non perché non mi fidassi, ma perché la vita può riservare sorprese e non c’è alcuna garanzia che saremo insieme per sempre. Non intendo dividere i miei beni con nessuno; ho lavorato duramente per questa casa ed è solo mia. Se Tommaso era con me solo sperando di avere una parte della mia proprietà, allora può andare per la sua strada.


Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *